Lecce Barocca: il giardino di Pietra
ecce. Qui tutto parla di un passato di glorie che ancora emoziona.
Lecce: Il giardino di pietra
Lecce: la capitale del barocco del nostro meridione assolato, non può che destare sorpresa per la ricchezza architettonica dei suoi palazzi e la bellezza antica delle sue strade.
Il mitico fondatore di Lecce è Malennio, re dei salentini, discendente addirittura da Minosse.
Il sorgere della città di Lecce si fa risalire a un secolo prima della guerra di Troia. Malennio pare abbia dato vita anche a Rudiae, a pochi chilometri da Lecce e patria del primo grande poeta Quinto Ennio, il padre della poesia, il maestro a cui Virgilio stesso s’ispirò per il suo dolce verso.
Centro coloniale greco di notevole importanza, passò poi sotto la dominazione romana. I potenti conquistatori del mondo che venivano dal “biondo tevere”, pensarono a fortificarla per difenderla dagli attacchi del mare. Documenti della grande civiltà romana sono L’anfiteatro romano, sito archeologico visibile in parte in pieno centro di Lecce in Piazza Sant’Oronzo (d’estate questo antico luogo diventa una suggestiva cornice agli spettacoli che frequentemente vengono organizzati) e ciò che rimane dell’antico Porto a San Cataldo.
Lo stemma leccese rappresenta una lupa ai piedi di un albero. La zona di Lecce (l’antica Lupia) era tristemente famosa per la grande quantità di lupi che vi si trovavano ed estese foreste di lecci. Così si suol spiegare sia il nome della città, sia il significato dello stemma.
A segnare gli accessi alla città, quattro porte, di cui oggi ne rimangono solo tre: Porta Napoli, che è la più antica, Porta San Biagio e Porta Rudiae.
Porta Napoli fu costruita nel 1548 in onore dell’Imperatore Carlo V, il quale non “vide mai tramontare il sole sulle sue terre”. Sulla parte superiore della porta si può notare lo stemma ed armi di Carlo V. Oggi, Porta Napoli ha l’aspetto di un arco di trionfo, e forse è con questo intento che fu innalzata. Davanti a Porta Napoli sorge l’Obelisco, eretto nel 1822, su progetto di Luigi Cipolla, dallo scultore salentino Vito Carluccio, in onore di Ferdinando I di Borbone.
Porta Rudiae o Rugge, è un monumento di notevole interesse. E’ sormontata dalle statue di Sant’oronzo, San Domenico e Santa Irene. Sotto sono scolpiti busti dei mitici personaggi di Lecce: Malennio, Dauno, suo figlio re delle Puglie che da lui furono chiamate nell’antichità, Daunia. Porta San Biagio fu molto probabilmente edificata su una preesistente torre nel corso del XVIII secolo. Eretta per volontà del governatore di Terra d’Otranto Tommaso Ruffo, il suo stile è baroccheggiante. Su quest’ultima porta troneggia in alto la statua di san Biagio, lateralmente sono presenti due stemmi cittadini.
Iniziamo la nostra passeggiata da Porta Rudiae, inoltrandosi verso il centro, in via Giuseppe Libertini, il barocco leccese esplode nella plasticità delle architetture, nella grazia degli ornamenti, nella ridondante ricchezza che rendono ancora più raffinati questi palazzi, segni di un’antica nobiltà soprattutto di cultura.
Lungo il percorso si incontrano architetture religiosi con stupefacenti facciate barocche realizzate con la dorata pietra leccese: Basilica di San Giovanni Battista al Rosario e il palazzo dell’Ex Conservatorio di Sant’Anna, attiguo alla Chiesa di Sant’Anna, costituisce uno dei mirabili episodi architettonici eretti dalla volontà di privati. Fondato nel 1679, per volontà del nobile leccese Bernardino Verardi, il Conservatorio aveva la propria sede nell’antico palazzo Verardi.
Dopo aver attraversato vie strette, ma non opprimenti, perché lo sguardo, ad ogni passo, ha qualcosa da scoprire – un giardino dietro un imponente portone di una signorilità d’altri tempi, una scultura, quasi un cesello, sotto un panciuto balconcino – si giunge a Piazza Duomo.
Qui, un imponente blocco architettonico che comprende il Duomo, il Palazzo del Vescovo e quello del Seminario, il barocco si esprime in una formula più semplice e più severa.
Bellissimo – oltre alla Torre Campanaria così alta che, in passato, di lassù si potevano scorgere, lente sul mare, le temute navi dei Turchi – è il pozzetto, vero capolavoro di cesello che si trova nel cortile del Seminario.
All’interno del Duomo si trovano preziose pittura e una scultura in legno (l’Assunta) tra le più belle del ‘600.
Lasciando Piazza Duomo a destra e proseguendo in via Vittorio Emanuele II, si trova la Chiesa di Sant’Irene (Copatrona di Lecce) e il Monastero dei Teatini (attiguo alla Chiesa di Santa Irene). Il monastero è un edificio barocco, sede, per diversi secoli, dei Padri Teatinidei Teatini.
Ancora pochi metri più avanti, si giunge in Piazza Sant’Oronzo, il cuore del capoluogo salentino. La Piazza è dedicata al Santo protettore, in onore del quale sorge, nel bel mezzo, un altissimo obelisco alto circa 29 mt. L’obelisco, sormontato dalla statua del glorioso vescovo, venne realizzato utilizzando i rocchi crollati dello stelo marmoreo di una delle due colonne romane che erano poste al termine della Via Appia a Brindisi.
Questa piazza, così ariosa e ampia, ha oggi perso un po’ della sua importanza nell’attività commerciale della città. Nella Piazza Sant’Oronzo, accanto alla colonna del patrono, vi è il “Sedile del Capitano” cioè l’ufficio del pubblico reggimento. Il Sedile fu costruito nel 1592 su incarico dell’allora sindaco veneziano Pietro Mocenigo, in sostituzione del vecchio abbattuto nel 1588. Utilizzato in passato per vari usi istituzionale e come sede del Municipio, oggi è destinato per mostre d’arte ed esposizioni.
Nel periodo natalizio, la piazza si popola di colorate bancarelle che espongono, lavori fatti a mano: ricami, pizzi, merletti, terra cotta, presepi e statuine in cartapesta. Raffinati lavori artigianali di altissimo livello nelle rifiniture e nel gusto che imprimono nell’oggetto finezza ed eleganza.
Dalla Piazza S. Oronzo, percorrendo una stradina adiacente, via Umberto I, si arriva alla Basilica Santa Croce.
Sulla facciata di questa chiesa, tra le più belle in Puglia e in Italia, lo stile barocco si esprime tumultuoso in splendenti sfaccettature scultoree. Un arazzo ricamato: è questa l’immagine che suggerisce in un primo sguardo d’insieme. Ma soffermandoci e osservando meglio, ci si accorge dei mille particolari perfettamente rifiniti, che movimentano e rendono prezioso, senza però appesantire, il volto di questa costruzione. Sono mostri mitologici, strani uccelli, bellissimi putti, teste ricciolute, cariatidi mostruose, fiori, rami, foglie e figure, modellate nella plastica e sensibile pietra di Lecce, dai caldi toni dorati. La parte superiore si apre con una balconata sorretta da figure antropomorfe
(legionari, mussulmani, negri) e zoomorfe (il grifone, l’aquila, il drago e la lupa). Spicca il grande rosone incorniciato da una cordonatura con i simboli della passione. La facciata della basilica sta a significare il trionfo della Croce sui miti pagani. La Basilica di Santa Croce e un rifacimento cinquecentesco (1548) di una costruzione del 1300, realizzato sotto Gualtiero di Brienne, dica di Atene e signore di Firenze.
Il Palazzo dei Celestini, accanto alla Basilica di Santa Croce, riprende i motivi lussureggianti del barocco, movimentandoli con una serie di finestre dalle preziose cornici. Gregorovius, il grande studioso tedesco e attento viaggiatore per le nostre terre intorno alla seconda metà dell’800, osserva che lo splendore architettonico di Lecce si sia realizzato sotto Carlo V. “in nessuna altra città – dice il Gregorovius – questo stile si è manifestato con tanta originalità”.
Poderoso è infatti, il Castello di Lecce, la cui sagoma si leva imponente, quasi a ricordare l’imperatore Carlo V che volle fosse costruito su preggetto del grande architetto G. Giacomo d’Acaya.
Voce del passato è anche la Torre di Belloluogo che è una costruzione militare, ma mai le artiglierie trovarono posto su i suoi spalti e non vennero mai pronunciate parole di fuoco: essa infatti, risale all’epoca precedente all’invenzione della polvere da sparo.
Pianta circolare e a difesa della città è anche la Torre del Parco o della regina Giovanna.
Lecce è, dunque, piena di suggestioni, ricca di ricordi, di cultura.
Essa fu, e lo è ancora, centro attivo di studi storici e letterari. Città dai mille e profondi interessi, diede i natali a grandi umanisti come Antonio De Ferrariis (detto il Galateo), Scipione Ammirato, Ascanio Grandi.
Grande è sempre stato poi l’amore dei leccesi per il teatro. Tito Schipa nacque a Lecce e il raffinato tenore portò, sulle scene di tutto il mondo, la sua arte e il suo stile.
A Lecce, lo splendido barocco delle chiese, dei conventi, dei balconi, delle balaustre, degli archi e dei capitelli, i Crocefissi, le Madonne e i Santi di Cartapesta esprimono un peculiare volto leccese, una tradizione antichissima, una cultura sociale, popolare, gloriosa e preziosa.
ALTRI MONUMENTI DA VISITARE A LECCE:
Architetture religiose: Chiesa del Gesù, Chiesa di Santa Chiara, Chiesa del Carmine, Chiesa di San Matteo, Chiesa di Sant’Angelo, Chiesa di Santa Maria degli Angeli, Chiesa di Santa Teresa, Chiesa di Santa Elisabetta, Chiesa di Sant’Anna, Chiesa di Santa Maria della Provvidenza, Chiesa di San Francesco della Scarpa, Chiesa della Madre di Dio e di San Nicolò, Chiesa di Sant’Antonio della Piazza, Chiesa di San Giovanni di Dio, Chiesa della Natività della Vergine, Chiesa di San Giovanni Evangelista, Chiesa di Santa Maria della Grazia, Abbazia di Santa Maria di Cerrate, Chiesa Santa Maria d’Aurìo, Chiesa di Santa Maria della Porta, Chiesa di San Niccolò dei Greci, Chiesa di Santa Maria dell’Idria, Chiesa di San Lazzaro, Chiesa della Trinità dei Pellegrini, Chiesa di San Giacomo, Chiesa di Santa Maria di Pozzuolo, Chiesa di Santa Maria d’Ognibene, Chiesa di San Sebastiano, Chiesa di San Leucio, Chiesa di Sant’Antonio a Fulgenzio, Santuario di Sant’Oronzo fuori le mura, Chiesetta San Marco.
Conventi: Monastero dei Carmelitani, Convento domenicano di San Giovanni D’Aymo, Palazzo del Collegio dei Gesuiti, Convento degli Agostiniani, Chiostro dei Domenicani
Edifici civili: Palazzo Tamborino, Palazzo Adorno, Palazzo Belli, Palazzo Carafa, Palazzo Cesarini, Palazzo de Simone, Palazzo dei Prioli,Palazzo dell’Antoglietta, Palazzo delle Carmelitane Scalze, Palazzo Giugni, Palazzo Giustiniani, Palazzo Guarini, Palazzo Guido, Palazzo Lecciso, Palazzo Lubelli, Palazzo Marrese, Palazzo Martirano, Palazzo Morisco, Palazzo Paladini, Palazzo Palmieri, Palazzo Penzini, Palazzo Perrone, Palazzo Perucino, Palazzo Rollo, Palazzo Rubichi, Palazzo Stabile, Palazzo Turrisi Palumbo, Palazzo Tresca, Palazzo Vernazza, Palazzo Zimara
Siti archeologici: Ipogeo Palmieri, Anfiteatro Romano, Teatro Romano
Piazze: Piazza Mazzini
Cinema, film e serie televisive girati a Lecce: 1974, Le farò da padre, Alberto Lattuada; 1999, Liberate i pesci, Cristina Comencini; 2000, Un giudice di rispetto, Bruno Mattei; 2000, Sangue vivo, Edoardo Winspeare; 2001, Donne di mafia, Giuseppe Ferrara (serie televisiva su Rai2); 2005, Melissa P., Luca Guadagnino; 2005, Dimenticare mio padre, Giuseppe Antonio Miglietta; 2005, Il giudice Mastrangelo, Enrico Oldoini (serie televisiva); 2007, Il giudice Mastrangelo 2, (serie televisiva); 2007, Manuale d’amore 2 (Manuale d’amore 2 – capitoli successivi), (III dei quattro episodi), Giovanni Veronesi; 2007, Fine pena mai, Davide Barletti e Lorenzo Conte; 2009, Piede di Dio, Luigi Sardiello; 2010, Mine vaganti, Ferzan Özpetek; 2010, W Zappatore, Massimiliano Verdesca; 2011, Il Commissario Zagaria, Antonello Grimaldi (serie televisiva); 2014, Allacciate le cinture, Ferzan Özpetek.
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Irene Marchese
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Comments
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Bellissima terra dove si trascorrono vacanze meravigliose tra sole, mare pulito, cultura visite eno-gastronomiche, e poi i salentini sono davvero speciali: gioiosi, umili e cordiali.
Pingback: Visita Lecce-B&B Salento Gallipoli Tripadvisor da IreneMarchese
3 Gennaio 2016