Artigianato salentino: una risorsa fondamentale
Artigianato salentino
Mi piace scrivere dell’artigianato locale della mia terra. Ogni volta che pubblico un articolo, me ne viene in mente un altro da dover scrivere e raccontare. Ho sempre la sensazione di non dire mai abbastanza, come se facessi un torto alla mia terra, ma è una sensazione che poi si trasforma in piacere: sapere che c’è ancora tanto da scrivere, mi piace!
E allora giù un’altro articolo dedicato al meraviglioso mondo dell’arte e dell’artigianato. Come ho già scritto in altri miei articoli, l’artigianato è un mestiere che, a testa alta, ha affrontato e affronta ancora le ripercussioni che il mercato globale impone.
Mentre la globalizzazione ha potenziato il settore delle comunicazioni e informazioni e creato l’opportunità di crescita economica per Paesi a lungo rimasti ai margini dell’economia, creando così un incremento della concorrenza, l’artigianato pugliese e salentino ha saputo resistere alle pressioni e mantenere intatta la propria identità, valorizzando ciò che la globalizzazione invece, annienta: la diversità tra i popoli. Questo carattere conservatore, alla lunga, ha ripagato i lavoratori, artigiani, maestranze e imprenditori salentini e pugliesi.
Con la sua solita apparente lentezza, il Salento, ha atteso pazientemente che la standardizzazione dei prodotti rendesse il consumatore “stanco” dall’appiattimento delle produzioni di massa e non più stimolato a scegliere un oggetto per la propria casa o da regalare in occasioni speciali, in quanto, anonimo e privo di emozioni.
Così, gli artigiani che per molti, troppi anni hanno subito lo schiacciamento del “nuovo modo” di fare mercato, ora “riemergono dalle ceneri” più creativi, più forti e più moderni di prima! E questo, a me (e non solo a me), fa soltanto piacere!!
E allora, visto come sono andate le cose e “col senno di poi”, è il caso di dire che “non tutto il male vien per nuocere”!
E’ evidente infatti, che in passato, l’improvviso calo di interesse verso gli articoli fatti a mano, a favore delle produzioni industriali, è servito da stimolo per i piccoli artigiani che, trovatisi in crisi prima e più di chiunque altro settore, si sono coraggiosamente adoperati per mantenere viva la propria arte e hanno saputo approfittare delle opportunità e strategie che il mercato globale ha offerto e offre ancora!
Mi capita spesso di passeggiare per le vie del centro di Lecce, ma anche di Maglie, Cutrofiano, Galatina ecc.. e non è difficile incontrare qualche piccola bottega in cui veri e propri maestri lavorano con passione e abilità incredibili, i materiali più disparati, come cartapesta, terracotta, pietra leccese, stoffe e pregiati fili dorati. Ma l’artigianato salentino si avvale anche di materiali ancora più rudi come ferro, rame, o poveri giunchi intrecciati e si esprime in diverse forme trovando le più alte espressioni artistiche.
Ecco. In quelle viuzze affollate da turisti, ma anche dalla gente del posto, mi capita spesso di ritrovarmi a ficcare il naso in queste piccole botteghe ed essere accolta con un sorriso e nient’altro. Come se fossero lì ad aspettarmi e mi lasciano da sola a curiosare tra le loro opere. Si fidano dell’ospite di turno e questo è bello! Atteggiamento che non passa certo inosservato e non si può far altro che ricambiare con altrettanta fiducia e rispetto, non fosse altro per la magia che emanano: appena entrati si respira un’aria di serenità che appaga e distende immediatamente le tensioni. Questi, sono luoghi quasi terapeutici!
E’ curioso l’effetto che fa nel vedere un anziano uomo nella propria bottega, con il camice da lavoro ormai consumato dagli anni, con le mani dure, ruvide, segnate dal lavoro e dal tempo, ricurvo e intento a creare una nuova opera che sarà inevitabilmente un pezzo unico in tutto il mondo. Sembra di osservare, come in un film, una delle scene popolari di un presepe: il nostro protagonista intento a lavorare, posto al centro di una piccola stanzetta con i tetti a stella, si esprime con un’antica umiltà e una dedizione d’altri tempi e.. d’un tratto l’atmosfera viene bruscamente interrotta dallo squillo di un cellulare di ultima generazione dal quale il tenero nonnino, promette di mandare, a fine conversazione, una e-mail con alcuni file allegati!
Incredibile! Due momenti esattamente opposti, ma che strappano un sorriso e lasciano piacevolmente sorpresi i visitatori e soprattutto le nuove generazioni.
A questo punto, spinta dalla curiosità, non resisto alla tentazione di instaurare una conversazione che prende più la piega di un’intervista che altro. Alle domande il nostro artigiano risponde con pazienza e orgoglio. Si spinge a raccontare anche qualche affascinate e misterioso aneddoto popolare legato alla sua arte, mentre manipola amorevolmente l’oggetto in fase di creazione. Di nuovo, come per incanto, dimentica della routine mi catapulto in un periodo senza tempo e ancora una volta si ricomincia a sognare.
Si parla di qualsiasi cosa, proverbi inclusi. Una volta instaurato un rapporto un po’ più confidenziale, il nostro artista mi spiega la varie fasi della lavorazione. Parte dall’idea fino al prodotto finito. Alla fine della spiegazione, soddisfatto ed entusiasta della sua produzione, mi guarda e mi chiede: vuoi vedere il mio quartier generale? Al mio “sì” mi invita a seguirlo e scopro così un retrobottega adeguatamente equipaggiato per affrontare le vendite on line!! L’altra faccia della sua attività: moderna e perfettamente adeguata alle richieste dei consumatori. E’ bastato entrare nella stanza adiacente alla bottega per scoprire la metamorfosi che quell’uomo compie ogni volta che varca la soglia per accedere al suo ufficio.
Nei suoi occhi, l’orgoglio di essersi messo al pari coi tempi, mantenendo intatto il metodo tradizionale delle fasi di lavorazione e senza aver dovuto cedere alle lusinghe della globalizzazione!
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