Salento: dal Barocco minore alla Grecìa Salentina
Itinerari Culturali nel Salento, da Galatina alla Grecìa Salentina
Gli itinerari culturali nel Salento, sono un mix di natura, di opere d’arte ed eventi di spessore, di accoglienza, di charme e servizi: questo è il Salento, un luogo “riemerso” con naturalezza e spontaneità. Dalle città barocche, come Galatina, Galatone e Nardò ai borghi-albergo di cui Specchia è uno splendito esempio; da Maglie con i suoi interessanti musei alla Grecìa Salentina dove riecheggia l’antica lingua grìka al giardino megalitico più grande d’Europa, tra Giurdignano, Minervino e Giuggianello, ricco di Dolmen e Menhir, monumenti millenari che rendono l’atmosfera surreale.
L’itinerario diventa sempre più intrigante seguendo percorsi segnati da elementi della memoria, come le cripte basiliane, chiesette paleocristiane, masserie e cantine storiche, uliveti secolari e frantoi ipogei come quelli di Presicce, Acquarica del Capo, Martano, Sternatia, Gallipoli e Uggiano La Chiesa. Si resta senza parole davanti a capolavori come la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria a Galatina, un’immensa pinacoteca del XIV secolo con le pareti e le volte coperte da affreschi in stile giottesco o ancora, la Chiesa del Crocefisso a Galatone. Si va alla scoperta di tesori d’arte a Nardò, dove la chiesa di San Domenico del XVI secolo, la Piazza Salandra con la settecentesca Guglia dell’Immacolata, la Cattedrale romanica del 1080 e il Castello degli Acquaviva, rendono la passeggiata avvincente in una cittadina graziosa ed affascinante.
Di fortezza in fortezza si visita il Castello di Muro Leccese, quello di Copertino e la cittadella fortificata di Acaya, per poi tuffarsi nel VIII secolo a.C. alla scoperta dei Messapi, gli antichi padri salentini, visitando il Museo Diffuso di Cavallino e il Parco dei Guerrieri a Vaste.
Note, curiosità e monumenti da visitare:
Negli 11 paesi che compongono la minoranza linguistica della Grecìa Salentina, risuonano ancora nelle case a corte, nei palazzi baronali e nei superbi castelli le antiche filastrocche in grìko.
Tra Zollino e Martano vi è il casale medievale Apigliano e a Martano sono visbili i resti di un castello Aragonese. A Soleto svetta la Guglia medievale di Raimondello Orsini Del Balzo, monumento nazionale di 2ª categoria dal 1875. Calimera conserva negli altari di San Brizio, gli altari barocchi e la tela della Vergine del Catalano, mentre tra le campagne vi è la piccole chiesetta di San Vito che ingloba un megalite forato attraverso cui – seguendo un rito ancestrale – il giorno della Pasquetta le donne si infilano per avere salute e fertilità.
A Zollino affascinanti sono le sue particolari cisterne pubbliche delle Pozzelle. Martignano con il Palazzo Palmieri del ‘500 e il frantoio ipogeo. Corigliano d’Otranto e Sternatia con i loro splenditi castelli e i centri storici di notevole incanto. Melpignano con la sua loggia dei mercanti (XV secolo) in Piazza San Giorgio, ricorda gli antichi mercanti medievali, mentre la Chiesa Convento degli Agostiniani (XV-XVII secolo) è un gioiello di architettura barocca. Castrignano dei Greci ha un Castello cinquecentesco.
A Cutrofiano impera l’artigianato ed è la patria della terracotta, mentre a Carpignano Salentino ci sono la cripta si Santa Cristina, i trappeti ipogei, i menihr, le neviere che costituiscono un’interessante testimonianza di
archeologia industriale. Le neviere servivano per la conservazione della neve, un tempo molto abbondante, che veniva utilizzata soprattutto per scopi terapeutici. Utilizzate fino al XIX sec. le neviere di Carpignano sono databili al XV sec. Rimanendo a Carpignano salentino è possibile visitare la colombaia più grande del Salento. Famosa è ormai la Sagra più antica del Salento: La Festa de lu Mieru (Festa del Vino), tre giorni di festa con tanti e balli tradizionali e il vino prodotto dalle migliori cantine locali. Una festa che arriva dal lontano 1974 e ai giorni nostri porta con sé tutta la genuinità e la tradizione di una terra unica come il Salento.
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